Joele e Giovanna hanno sentito la chiamata di Dio per andare in missione quando aspettavano la loro prima figlia nel 2018. Dopo tante esperienze e l’intermezzo del Covid, stanno per partire in missione con le loro due figlie (4 e 2 anni). Cosa hanno imparato per quanto riguarda seguire la chiamata di Dio?
Giovanna:
Tante persone non sanno a cosa Dio li stia chiamando chiaramente. Per alcuni è molto chiaro, ma per altri, come noi, arriva passo dopo passo. Quando Dio ti chiama ad andare, devi essere pronto a farlo; dovunque egli ti chiami. Dio ti dice: ‘Devi fidarti di Me, io sarò con te dovunque andrai'. Poi, passo dopo passo, diventa più chiaro. Per noi il primo passo era la chiamata a lavorare con i tossicodipendenti in un paese dove ce ne sono tantissimi, poi abbiamo capito che anche con le loro famiglie e soprattutto le donne hanno bisogno di aiuto. È importante non soffermarsi troppo sul ‘Devo sapere prima di obbedire'. Dio ci illuminerà la strada e dove andare. Devi solo fidarti.
Joelle: Joele: Se pensi che Dio ti stia chiamando, devi accettarlo. Chiedi a Dio di confermare quello che pensi di aver ricevuto. Ci sono legami che ti trattengono, per esempio il lavoro, la casa, la comodità? Se metti da parte la tua vita per Dio, non è una perdita, ma una benedizione ed è tutto guadagnato. Quello che fa veramente ricchi è la benedizione di Dio. Se metti te stesso al primo posto, non ti sentirai mai nel posto giusto finché non risponderai "sì"a Dio. Tanti ragazzi dicono “ma adesso ho il lavoro, ho stabilità, penso alla famiglia, servo in chiesa". Io avevo un contratto a tempo indeterminato, una casa, una macchina, un lavoro e dei figli in arrivo, ma solo quando ho deciso di accettare la chiamata di Dio mi sono sentito veramente nella sua volontà anche se questo significava "lasciare tutto", e l’ho lasciato. Quando mia moglie era finita in ospedale, malata gravemente di Covid, Dio ha provveduto il lavoro per me, senza chiesa, Dio ha provveduto; senza organizzazione, Dio ha provveduto; senza soldi, Dio ha provveduto; solo Dio ha provveduto. Io la vedo così: Dio ci ha onorato perché noi abbiamo onorato Lui per primo. Dobbiamo metterLo al primo posto. La chiamata viene al primo posto, non dopo il lavoro o altro. Marco 10:29 ,30 Gesù rispose: «In verità vi dico che non vi è nessuno che abbia lasciato casa, o fratelli, o sorelle, o madre, o padre, o figli, o campi, per amor mio e per amor del vangelo, il quale ora, in questo tempo, non ne riceva cento volte tanto: case, fratelli, sorelle, madri, figli, campi, insieme a persecuzioni e, nel secolo a venire, la vita eterna.
Giovanna: E importante cercare l’unzione di Dio, dobbiamo essere pieni di Spirito Santo. Lo Spirito Santo ti darà la forza di fare tutte le cose difficili: dirlo alla famiglia, lasciare il lavoro ecc. Personalmente ho avuto due mesi di combattimento quando ho sentito la chiamata di Dio. Non ho detto niente a mio marito. Ho lottato e detto a Dio: “Se mi chiami davvero, devi anche parlare a Lui.” Poi Joele mi è venuto a parlare della sensazione che Dio ci stava chiamando per andare in missione. Non ne avevamo parlato ancora insieme, ma Dio ci ha parlato singolarmente. Sapevamo adesso per certo che Dio ci stesse chiamando.
Joele: “ E importante partire dalla Parola di Dio, non da quella dell’ uomo. Altrimenti cadremo. Quando ci sono difficoltà, la parola di Dio ci sostiene. Dio ci ha confermato più volte la chiamata col testo di Giosuè 1:9 ‘Io sarò con te ovunque andrai.’ Se non ci fosse stata questa parola, avremmo già lasciato da un bel pezzo. Ma Dio si è mostrato sempre fedele.
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