Un’esperienza travolgente

A Maggio 2022 OM Italia ha accolto con gioia Benjamin con il suo gruppo di giovani dal Brasile per fare un’esperienza nel ministero dell’Anti-tratta.  Il team Anti-tratta ha organizzato un corso di preparazione con la visione di un film-documentario e tre mattinate di formazione in cui si è parlato del fenomeno della tratta, le cause, i pregiudizi, gli effetti sulla persona e la realtà spirituale. Successivamente è stata fatta un’uscita in strada per pregare per il luogo e poi una seconda uscita per raggiungere i transgender che sono nella zona Pisana. Il gruppo di giovani ha preparato dei cibi tipici brasiliani che sono stati condivisi con le persone in strada durante l’uscita. Come condivide Benjamin, è stata un’esperienza straordinaria.

"Mi chiamo Benjamim Di Lullo e lavoro con Gioventù in Missione in Brasile. A maggio di quest’anno ho vissuto una settimana assolutamente indimenticabile con il team anti-tratta di OM. Il team, che si rivolge a persone in prostituzione nella provincia pisana, hanno accolto a braccia aperte il mio desiderio di affrontare il delicato tema del traffico umano con il gruppo di missionari in preparazione presso la base di Gioventù in Missione a Cuiabà, città in cui lavoro.

Preparazioni

Durante lo scorso semestre io e mia moglie siamo stati tra i responsabili di un corso di formazione per giovani desiderosi di vivere un’esperienza in missione. Già nelle fasi organizzative della scuola abbiamo iniziato a sognare l’opportunità di portare il gruppo in Italia, per servire la chiesa italiana ed affrontare le sfide evangelistiche che solo il cuore testardo dei nostri amati compaesani è in grado di proporci.

È all’inizio di marzo che mi è capitato sotto mano il contatto del team anti tratta di OM.
Non è stato niente di casuale ovviamente, ma ripercorrere il modo prodigioso con cui il Signore ci ha messo sulla stessa strada prenderebbe troppo spazio per quello che può essere solo un riassunto di un’esperienza straordinaria. Dopo una lunga serie di sante peripezie, io, mia moglie e i quattro studenti siamo arrivati alla chiesa Acquaviva di San Romano dove il team di OM ci aveva dato appuntamento per iniziare la preparazione per l’uscita che ci attendeva.

Pensavamo di essere pronti

Devo essere sincero: aspettavamo questa formazione già da mesi. Credevamo di essere emotivamente pronti e di avere già le carte in regola per poter affrontare un tema che sapevamo essere delicato… ma non avevamo idea di quello che ci aspettava.

Per ore intere il Signore ha confrontato la nostra concezione di umanità, di peccato, di sessualità, di genitorialità, di cultura, di amore. Per ore intere Dio ha distrutto in noi barriere mentali che ci impedivano di guardare il Suo santo ed immenso dolore per le Sue bambine che vengono vendute come oggetti e rese schiave sessuali per essere maneggiate, violate e gettate nel più grande dei mercati del globo. I nostri occhi si sono aperti sulla più grande delle catastrofi, che si realizza davanti a noi, quotidianamente, lenta, costante e terribile come lo scendere di una valanga. Migliaia di uomini, donne e bambini schiavi di un sistema marcio e di menzogne autoproclamate che negano la propria dignità umana. Soldi, potere e perversione alla luce del sole governano il cuore dell’uomo su tutta la superficie della terra.

La vergogna

E noi.. cosa abbiamo fatto? Cosa ha fatto la chiesa di Cristo Gesù? Cosa ho fatto io se non ignorare e lasciar correre, o peggio ancora, giudicare quelle donne che vendono il loro corpo in cambio di denaro?

Ed è stato proprio in quel senso di vergogna personale che Gesù si è fatto presente davanti a me. Io certamente avevo fatto ben poco per combattere l’ingiustizia della tratta, ma lui no. Lui, al contrario mio, ha agito! Gesù ha dato la sua vita per riscattare coloro che da soli non potrebbero farlo. Arrivando al punto di trasformare vite di schiavi e di schiavisti, illuminando anche le tenebre più profonde con la luce della Sua grazia. E lui ha agito anche attraverso la Sua chiesa, presentandosi come unica e vera speranza per un mondo che altrimenti ne sarebbe priva.

Proclamare l'amore di Cristo

Una delle ragazze della squadra ha commentato: “Lui mi ha fatto guardare dentro me stessa e vedere che c’erano giudizi, preconcetti, orgoglio e tanto altro su cui Lui voleva lavorare per rendermi una sua discepola e mezzo di proclamazione del suo amore”.

Con questo fardello, immensamente pesante ma al contempo leggerissimo, perché caricato sulle spalle del Salvatore, abbiamo incontrato e chiacchierato con alcuni transgender brasiliani per le strade Pisane. Abbiamo conosciuto le loro storie e parlato dei loro sogni in portoghese. Abbiamo mangiato insieme le specialità della loro terra. Abbiamo testimoniato Gesù e abbiamo comunicato il suo infinito Amore."

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