“Non posso credere a quanta luce ci sia nel vostro lavoro”

written by Christine Lemaire

A Giugno del 2018, Jessica, suo marito Bryan e Kaden, il loro bambino di due anni, hanno lasciato gli Stati Uniti per trasferirsi in Italia e lavorare come missionari con OM Italia. Un anno dopo, a Luglio del 2019, Jessica ha potuto esporre la sua prima mostra d’arte all’interno di un locale di Roma: “Proprio come fanno gli altri, anche io metto a disposizione i miei doni per il Regno di Dio. È interessante vedere come Dio utilizzi l’arte per parlare alle persone.”

Jessica: “Sono qui, sono un’artista, lavoro con diversi artisti internazionali e il mio desiderio è lavorare insieme a quelli locali. Davide [Direttore di OM Italia] mi ha incoraggiata a mostrare agli artisti locali come arte e missione possono interagire tra loro. In pratica è stato così che abbiamo cominciato. A Luglio e ad Agosto di quest’anno, insieme a due artisti internazionali, abbiamo esposto una mostra d’arte nella sala di un locale del quale conoscevo i proprietari. L’abbiamo intitolata “Danza dell’armonia”: tre artisti diversi hanno collaborato per mostrare che anche gli artisti cristiani sono in grado di fare un lavoro eccellente.”

È soltanto un altro locale

L’idea della mostra è nata in modo naturale dal rafforzamento di un’amicizia con i proprietari del bar che, nel corso del tempo, è diventato uno dei luoghi preferiti di Jessica: “All’inizio era solamente un bar nel quale volevo andare. Una volta entrata, ho visto che ai muri erano appesi diversi quadri, e pertanto ho chiesto: 'Sono permanenti o li cambiate periodicamente?' Mi hanno risposto: 'Oh no, li cambiamo ogni due mesi.' Ho iniziato a frequentare abitualmente quel bar perché mi piaceva molto e, nel frattempo, ho continuato a parlare con i proprietari. Quando ho chiesto a uno dei dipendenti quale fosse la sua opinione riguardo all’arte esposta, mi ha risposto: 'È talmente cupa!' Pertanto ho pensato: 'Sarebbe meraviglioso se potessi portare un po’ di luce in questo posto.'

A un certo punto ho chiesto ai proprietari: ‘Potrei per caso un giorno appendere alcuni dei miei quadri?' Loro hanno accolto la mia proposta con entusiasmo e da lì tutto è iniziato.”

Condividere la propria vita

“Mentre stavamo parlando, la proprietaria mi ha chiesto: 'Cosa ci fai in Italia? Perché sei venuta qui insieme alla tua famiglia? Perché vuoi mostrare i tuoi lavori in un locale come questo?' Non riusciva a comprendere perché desiderassi fare una mostra in quel bar, dato il mio alto livello di formazione artistica. Le ho risposto: 'Sono qui per interagire con gli artisti, per portar vita in qualcosa che probabilmente vita non ha. Mi piace incontrare le persone, porre i miei quadri nella loro vita quotidiana, nel bar che abitualmente frequentano.'” Jessica poi ha proseguito dicendo: “Dio ama usare la tua vita in modo molto semplice. Quando Gesù è venuto sulla terra, ha vissuto insieme a pescatori ed esattori delle tasse. Li ha invitati a: 'Venite e camminate con me.' Certamente, in quel periodo sono accadute anche opere miracolose dato che a Gesù piaceva scuotere il mondo, ma Dio ama incontrare le persone nella loro quotidianità, nel bar che frequentano e usarle proprio in quel determinato luogo.”

“La sera della mostra sono venute diverse persone della nostra chiesa. Per noi è stato insolito avere così tanti amici presenti all’evento poiché generalmente, quando facciamo un’esibizione o è in un luogo lontano o è persino in un altro Paese; pertanto i partecipanti sono principalmente persone che non conosciamo. È stato meraviglioso vedere che così tanti amici sono venuti e ci hanno incoraggiato. Inoltre, hanno a loro volta invitato i loro amici. Il supporto ricevuto dalla chiesa è stato fantastico.”

Quadri in tinta naturaleQuadri in tinta naturale

Lingua e luce

“Esporre una mostra in Italia non è molto diverso rispetto agli Stati Uniti; l’unica cosa che cambia è la lingua. Quando non conosci bene una lingua, scegli con maggiore cura le parole da impiegare per condividere il motivo della mostra, ovvero per parlare di Dio. Se fossi stata negli Stati Uniti, avrei semplicemente parlato; qui, invece, devo pensare accuratamente a ciò che voglio dire.

La sera dell’inaugurazione stavo parlando, nel mio italiano zoppicante, con alcune persone tra le quali era presente un artista di Roma. Quando poi ho iniziato a parlare inglese a mio figlio, quell’uomo mi ha sentito e mi ha detto che anche lui parlava inglese. Mi ha detto: 'Non posso credere a quanta luce ci sia nel tuo lavoro! Non avevo mai visto niente del genere prima!' È rimasto al locale per tre ore, chiedendomi informazioni riguardo alle opere esposte. Desideriamo invitarlo per le prossime mostre.”

Prendersi cura

“Finita la mostra, abbiamo iniziato a togliere i quadri dal muro ed è allora che ho notato i buchi sulla parete. Pertanto ho chiesto: 'Possiamo sistemarli?' Il proprietario, confuso, mi ha risposto: 'Perché vorresti farlo?' Molti degli artisti che si esibiscono in questo locale, staccano le opere dal muro, prendono i soldi e se ne vanno. Ma io vivo qui e le relazioni e l’arte fanno parte della mia vita e voglio prendermene cura!

Quando sono arrivata a Roma, uno dei miei sogni era possedere uno studio tutto mio e lo stiamo ancora cercando. Ma Dio mi ha aperto altre strade per permettermi di esprimere la mia arte, e dopo quella prima mostra, ho visto come da lì tutto ha preso vita. Alla fine di Ottobre, mostrerò le stesse opere in un altro locale e sto partecipando ad una esibizione artistica che si terrà a Roma e sarà organizzata dalla mia chiesa.”

Una creazione che deriva da una relazione

“Lavorare insieme ad artisti cristiani è diverso, perché le creazioni nascono da una relazione. Già in questo l’arte cristiana è diversa da quella secolare. 'L’arte cristiana' non è sempre fatta di gioia, croci e farfalle, ma rappresenta anche il dolore, la redenzione e la gioia. L’arte che deriva da una personale relazione con Cristo, invita altre persone ad intraprendere questa stessa relazione. Proprio come fanno gli altri, anche io metto a disposizione i miei doni per il Regno di Dio. È interessante vedere come Dio utilizzi l’arte per parlare alle persone, quando le persone vengono da me e mi dicono 'L’ho visto in un sogno' oppure 'Quest’opera d’arte mi ha accompagnato per tre anni.'”

Jessica conclude la sua storia dicendo: “Crea qualcosa dal luogo in cui ti trovi, o trova il coraggio di creare qualcosa per una persona in particolare e Dio la userà.”

Stai pensando come Dio possa usare i tuoi doni creativi? Sei pronto ad assaporare un po' di più cosa sia la missione? Forse il Vital Easter Campaign a Belgio e qualcosa per te!

Italy: Preparando l'esposizione dell' arte

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